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DUBAI. «Quello dei pagamenti digitali è un segmento in cui vogliamo crescere, attraverso partnership industriali, joint ventures o anche acquisizioni». Qualcosa di concreto in tal senso «si vedrà nei primi mesi del prossimo anno al più tardi».
Le linee guida
Quang Ngo Dinh, ceo di Olivetti, in occasione dell’Evento “Smart Cities in Olivetti’s view”, svoltosi nel Padiglione Italia in Expo 2020 a Dubai, mette in fila le direttrici di sviluppo di quella che, anche nell’immaginario comune, rappresenta un’azienda emblema del miracolo economico Italiano, che ha traghettato il Paese nella modernità e ora alle prese con un futuro tutto da costruire come per le altre fabbriche di prodotto digitale del gruppo Tim.
E quello dei pagamenti digitali sarà uno degli assi del futuro di Olivetti, fa capire il manager 43enne alla guida da settembre, dopo esperienze in Vodafone e Alitalia e l’approdo in Tim nel settembre 2019. Olivetti, spiega il ceo, non parte da zero sui pagamenti digitali, ma farà leva su un asset “core”: quello dei registratori di cassa rivisitati in chiave moderna con la capacità di mettere in fila dati su dati. Il che, puntualizza Ngo Dinh, «viene valorizzato dal far parte di un gruppo che fornisce connettività e gestione dei dati». È così che le sim (ovviamente Tim, ma che rappresentano un terzo del mercato e quindi in grado di far da base a previsioni statistiche) possono restituire l’immagine di soste, uscite, ingressi davanti ai negozi, orari, flussi di traffico. E la capacità di gestire questi dati «può permetterci – dice il ceo – di ritagliarci uno spazio in un mercato in cui vediamo margini di crescita».
Il modello
Quanto accanto o in competizione con soggetti come Nexi o SamUp, o anche Zucchetti (software per la gestione di risorse aziendali), sarà da vedere. Il proposito di accelerare però evidentemente c’è, a conferma di un percorso di evoluzione che ha avuto un primo importante passaggio con l’accordo con Satispay (il gruppo Tim è peraltro socio con circa un 10%) che prevede l’app di pagamento anche nei nuovi registratori di cassa oltre che la diffusione di Satispay presso la rete di vendita Olivetti.
L’evoluzione nel settore dei pagamenti digitali, però, ha evidentemente alla base la spinta sul core business dell’IoT, segmento che Olivetti ha deciso di affrontare anche guardandosi attorno. In questo quadro Ngo Dinh ha ricordato la partnership industriale con l’aretina Seco (quotata a Piazza Affari, 76,1 milioni di ricavi e utile di 5,5 milioni nel 2020, di cui Olivetti ha il 9,6%) e l’acquisizione della romana Staer Sistemi: system integrator e product developer in ambito industrial IoT con un valore della produzione di 3,24 milioni di euro a fine 2020, ma molto specializzata, con investimenti annui attorno al 10% del fatturato.