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Più investimenti in Europa nel settore dei semiconduttori, che con le consegne mutilate degli ultimi mesi affligge l’industria automobilistica globale e ne abbatte vendite e ricavi, ma anche timori moderati che il nuovo shortage, quello del magnesio, possa influire sulle performance dei produttori. Parola di Oliver Zipse, ceo di Bmw, che ha colto l’occasione per commentare il nuovo momento critico dell’Automotive a margine della comunicazione sui conti trimestrali. Conti incredibili, perché le vendite calano come per tutti – proprio per la crisi dei microchip dovuta all’eccesso di domanda di nuove auto, molte alla spina, in cui l’elettronica la fa da padrone – ma i profitti lievitano grazie ai prezzi. Una politica di cui beneficiano soprattutto i marchi premium, e Bmw, come Daimler, sono di diritto fra questi.
E così la casa di Monaco di Baviera ha potuto battere le previsioni degli analisti con un aumento del 42,4% su base annua dell’utile netto del terzo trimestre a 2,58 miliardi di euro.
La casa tedesca, che all’inizio di quest’anno aveva dichiarato di prevedere fino a 90.000 auto in meno nel 2021 a causa della carenza globale di chip semiconduttori, ha visto le consegne diminuire, in effetti, del 12,2% nel terzo trimestre, ma ha comunque aumentato i ricavi del 4,5%. Il margine di profitto operativo è stato del 7,8%. Nei primi nove mesi Bmw ha registrato un utile netto di 10,2 miliardi, un incremento del 370% rispetto ai 2,2 miliardi di un anno prima.
I veicoli elettrici, in particolare, hanno visto una spinta significativa, con vendite nei nove mesi fino a settembre quasi raddoppiate rispetto al 2020, a poco meno di 232.000 veicoli (Tesla, per avere un termine di paragone con il leader del settore, viaggia sulle 600.000 unità, già oltre le 499.000 di tutto lo scorso anno). «Un migliore mix di prodotti e una buona politica dei prezzi dei nuovi veicoli insieme a una tendenza stabile dei listini per i veicoli usati hanno rafforzato la performance finanziaria del business», ha affermato la società.
In tutta la Germania, la produzione di autovetture è stata del 35% inferiore ai livelli del 2019 nei tre mesi fino a settembre, secondo i dati dell’associazione dell’industria automobilistica.Tuttavia, Bmw mantiene la sua previsione del margine Ebit per l’intero anno dal 9,5% al 10,5% per la sua divisione automobilistica, obiettivo raggiungibile agendo sul costo del lavoro. «Siamo sulla buona strada per le nostre previsioni per l’intero anno», ha dichiarato il cfo Nicolas Peter, che ha anche sottolineato la forte domanda per i modelli iX e I4 (prezzi a partire rispettivamente da 84mila e 60mila euro). Anche se, ma questa non è una notizia, «il problema dei semiconduttori persisterà ben oltre il 2021».