Casa Bianca: noi disponibili a dialogo, ma Russia sembra voler attaccare
Il portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha dichiarato che l’amministrazione è stata chiara sul fatto che gli Stati Uniti sono «impegnati a perseguire la diplomazia fino al momento dell’invasione». Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si incontreranno giovedì 24 febbraio in Europa, sempre che non si verifichi nel frattempo alcuna invasione. In quel caso, Washington imporrebbe sanzioni «rapidi e gravi» a Mosca. Al momento, «la Russia sembra continuare i preparativi per un assalto in larga scala contro l’Ucraina molto presto», ha aggiunto Psaki.
Di più: per gli Usa la Russia ha creato «un elenco di ucraini da uccidere o di mandare nei campi’». Un elenco che sarebbe pronto a rispettare nel caso in cui le forze russe dovessero invadere l’Ucraina. Lo scrive il Washington Post, citando una lettera inviata dagli Stati Uniti al responsabile delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet. La lettera non è datata e cita la condotta della Russia in alcune parti dell’Ucraina che occupa e dove verrebbero già verrebbero condotti «uccisioni mirate, rapimenti/sparizioni forzate, detenzioni ingiuste e l’uso della tortura». Il documento è firmato dall’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, Sheba Crocker, e avverte che un’invasione russa dell’Ucraina creerebbe una «catastrofe dei diritti umani». Si parla anche dell’uso, da parte delle forze russe, di «misure letali per disperdere proteste pacifiche o per contrastare esercitazioni pacifiche di percepita resistenza da parte delle popolazioni civili».
Altri scontri a fuoco nel Donbass. Putin: deciderò su indipendenza
Il Donbass, intanto, è stato teatro di nuovi scambi di fuoco con l’esercito ucraino, secondo quanto afferma l’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk. «Un gruppo di sabotatori ostili è penetrato nel distretto di Novoazovsk della Dpr alle 08:10 (le 06:10 italiane, ndr) di oggi. Combattimenti sono in corso», dichiara, citato dall’agenzia, il ministero per la sicurezza dell’entità separatista del Donbass. Uno dei «sabotatori», scrive ancora Interfax, citando il comunicato dei filorussi, sarebbe saltato in aria durante un tentativo di piazzare esplosivo sui binari vicino al terminal ferroviario di Donetsk. “Una borsa con altri esplosivi è stata trovata accanto ai resti del terrorista”, dice ancora il comunicato
Sarebbe arrivato a circa 61mila il numero dei civili in fuga dal Donbass, che sono riparate in Russia, nella regione di Rostov, dopo l’evacuazione ordinata venerdì dai leader delle autoproclamate repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk. Lo ha detto il ministro russo per le emergenze, Alexander Chupriyan, in una conferenza stampa.
Altre due regioni russe hanno proclamato lo stato d’emergenza per l’arrivo di profughi evacuati dalla regione ucraina del Donbass: si tratta di quelle di Penza e di Saratov, che si sono rese disponibili ad accogliere fra i 500 e i 1.500 profughi a testa. Lo scrive l’agenzia Interfax, che dice che, oltre a quella di Rostov e le due nuove, avevano già proclamato lo stato d’emergenza anche le regioni di Ryazan, Volgograd, Voronezh e Kursk. In quest’ultima, fanno sapere le autorità locali, è arrivato un treno con 525 civili dal Donbass. Nella regione di Rostov, secondo il governo di Mosca, sono già entrati circa 61mila civili dall’Ucraina.