Le reazioni internazionali
Il G7 ha espresso la sua «condanna» all’attacco russo e il suo «inamovibile» appoggio a Kiev, dettando una linea seguita da tutti i paesi occidentali. Da Washington, il presidente Joe Biden parla di un «attacco non provocato e non giustificato», per il quale gli Stati Uniti e i loro alleati «chiederanno conto alla Russia».Il presidente Usa parlerà alle 19:30, ora italiana. Dura e decisa, nel frattempo, la reazione britannica, il cui premier Boris Johnson ha annunciato la messa al bando di tutte le banche russe e della compagnia aerea Aeroflot.
«Queste sono tra le ore più oscure per l’Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale – ha detto l’alto Rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell – Una grande potenza nucleare ha attaccato un Paese vicino e minaccia rappresaglie contro qualsiasi altro Paese che possa venire in suo aiuto». Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha criticato il «grave oltraggio alla pace e alla stabilità in Europa», preannunciando che i Paesi europei risponderanno «senza debolezza», con «determinazione e unità».
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha spiegato che «tutti gli stati frontalieri hanno dei piani per accogliere immediatamente i rifugiati dell’Ucraina», promettendo ulteriori aiuti economici a Kiev.
Di tutt’altro tono la reazione della Cina. Pechino «sta seguendo da vicino la situazione in Ucraina» ha detto una portavoce del ministro degli Esteri, senza sbilanciarsi però su una condanna dell’attacco di Mosca. A dare il suo sostegno militare, invece, è la Bielorussia. Il leader Alexander Lukashenko, citato dall’agenzia di stampa statale Belta, ha ribadito che al momento «le nostre truppe non ci sono», ma «se è necessario, se è necessario per la Bielorussia e la Russia, ci saranno».
Città sotto attacco. Kiev rompe rapporti diplomatici con Mosca
Complessivamente, le città sotto attacco della Russia sono ora sette: la capitale Kiev, Kharkiv (est), Ivano-Frankivsk (ovest), Kramatorsk (est), Dnipro (est), Odessa (sud) e Mariupol (sudest). Le truppe russe sarebbero entrate fisicamente a Kharkiv e ora avanzano verso la capitale, Kiev. Il bilancio delle vittime sta lievitando di ora in ora, mentre il presidente Zelensky invita a «donare sangue» ai militari già feriti. Kiev ha rotto ufficialmente le relazioni diplomatiche con la Russia. «Elimineremo le sanzioni contro tutti i cittadini ucraini – ha aggiunto – Il Consiglio di Sicurezza dell’Ucraina ha deciso di togliere le sanzioni a chiunque sia in grado di imbracciare le armi in difesa del nostro Paese».