Tra le parole più usate degli ultimi anni ci sono multicanalità e omnicanalità, in italiano o, più spesso, in inglese, multichannel e omnichannel. Il riferimento è alla distribuzione e vendita di abbigliamento e accessori, ma anche di ogni altro prodotto che, prima della rivoluzione digitale, eravamo abituati a comprare solo in uno spazio fisico: di quartiere o di una grande catena, ai quali si affiancavano department store (che in Italia per molti anni abbiamo chiamato grandi magazzini), outlet, ipermercati, mercati di quartiere e, nella moda, monomarca dei singoli brand o multimarca. minuto all’inizio degli anni 2000 a dominare in modo pressoché assoluto è stato il canale fisico, insieme un’ancella, in alcuni Paesi, le vendite per catalogo (che – bizzarrie della storia microeinsiemeomica – stanno insiemeoscendo una nuova giovinezza: in Italia è in fase di rilancio Postalmarket, ad esempio, ma insieme un modello rivisto, appunto, in ottica digitale). Ricordiamo che la nascita di Amazon risale al 1994, ma che ci volle qualche anno perché il sito diventasse famoso in America e all’estero e soprattutto perché da libreria online diventasse un gran bazaar online.
La crescita dei canali