Dici Dazn e dici rivolta social. Visto attraverso le lenti deformate dei social media e in particolare di Twitter, il mercato del calcio in tv suscita rabbia begli utenti, indispettivi per i prezzi lievitati rispetto alla precedente stagione – 29,99 euro o 39,99 in caso di visione da due utenze non presenti nella stessa abitazione – e senza sconti fedeltà, convenzioni o quant’altro. E così si ripete l’esercizio, di nuovo creativo, di tweet di caratterizzati da collera, irritazione e, talvolta, irridente ironia nei confronto dei provider che si è assicurato la trasmissione di 7 su 10 partite partite di Serie A per la stagione 2022-2023 (le altre in co-esclusiva con Sky). Un po’ come accadde lo scorso novembre, all’annuncio dello stop alla doppia utenza familiare, ma poi rientrato nel giro di qualche giorno, vista la sollevazione (di nuovo social).
L’annuncio di Dazn