Primo colloquio telefonico tra i capi del commercio di Usa e Cina sui dazi anche se non ci sarebbero, al momento, segnali di una concreta tabella di marcia nelle trattative. I capi delegazione del commercio si sono sentiti telefonicamente per la prima volta da quando Joe Biden è presidente degli Stati Uniti, per riprendere il dialogo fermo alla sigla dell’accordo del gennaio del 2020. Per l’americana Katherine Tai è stata l’occasione di discutere della sua “revisione in corso “delle relazioni commerciali”. Il vicepremier Liu He, dal canto suo, ha sollevato “questioni di interesse comune”, senza, però, fornire dettagli.
Negoziato in stallo, i profitti cinesi volano: +57% ad aprile
Le trattative Usa-Cina sono rimaste ferme durante la pandemìa. Nel frattempo Pechino ha innescato la ripresa, pur tra molte difficoltà, tra cui l’aumento delle materie prime. I dazi imposti dagli Usa e non ancora rimossi rappresentano un’altra zavorra non indifferente.
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Nel mese di aprile infatti i profitti delle imprese industriali cinesi sono volati del 57% su base annua, dopo il +92,3% di marzo. Nel periodo compreso tra gennaio e aprile, gli utili delle aziende sono balzati del 106%, a 2,59 trilioni di yuan, a causa del trend negativo dello stesso periodo del 2020, quando la Cina faceva i conti con la pandemia .
L’obiettivo soprattutto dalla cinese è di riprendere il colloquio finito in stallo da mesi.
Tocca a Liu He, il vicepremier cinese con master in pubblica amministrazione ad Harvard e Katharine Tai, l’avvocato di origine cinese cresciuta a Taiwan, dal 18 marzo trade representative americano, riattivare concretamente i negoziati commerciali bilaterali fermi all’accordo siglato nel gennaio del 2020 ma con l’amministrazione precedente guidata da Trump.